Ascesso e fistola perianale, sintomi, diagnosi e trattamento

8 Feb 2024

La fistola perianale si forma generalmente a seguito di un ascesso, una tumefazione dolentissima che compare vicino all’ano. La tumefazione, che si presenta in modo improvviso, è dolente sia al tatto sia in modo spontaneo.

 

Come si forma la fistola perianale

La causa principale si trova nell’infezione di una delle ghiandole presenti all’interno dell’ano. Ghiandole che creano una mucosa lubrificante all’interno del canale anale.

Con l’infezione di una delle ghiandole, si forma del pus che tende a “cercare” una via d’uscita verso l’esterno, sviluppando un tunnel all’interno della muscolatura.

 

I sintomi dell’ascesso perianale e della fistola

Alla comparsa di un ascesso perianale il paziente avverte un forte dolore nella zona dell’ano accompagnato da una tumefazione. L’ascesso (appunto la tumefazione) può provocare, in alcuni casi, anche la febbre. 

 

Come comportarsi in caso di comparsa dei sintomi

Alla comparsa dei sintomi (tumefazione dolente a volte accompagnata da febbre) è bene recarsi al Pronto soccorso. Al termine della visita si viene ricoverati con diagnosi di ascesso perianale, si va in sala operatoria e generalmente si viene dimessi con un setone nella fistola (vedi paragrafo seguente “Come si curano l’ascesso e la fistola perianali”). 

Per esperienza è capitato che un paziente venisse nel mio ambulatorio per una visita proctologica durante la quale ho diagnosticato una fistola con associato un ascesso.

In quel caso, essendo una problematica da curare con urgenza, ho inciso l’ascesso in anestesia locale e posizionato il setone.

Tengo a sottolineare, in questa sede, che è necessario non trascurare i sintomi provocati dall’ascesso perianale e di procedere in modo urgente con una diagnosi. Le fistole, infatti, possono essere prodromo della sindrome di Fournier, di cui ho parlato in questo articolo, e che può essere davvero pericolosa per la vita del paziente.

 

Come si curano l’ascesso e la fistola perianali

L’intervento per curare una fistola perianale prevede due tempi, distanziati l’uno dall’altro di circa cinque mesi.

Primo tempo

La fistola si tratta incidendo l’ascesso e drenando il pus al suo interno. In seguito si percorre la fistola verso l’interno (partendo cioè dal punto dell’ascesso) e posizionando in essa un filo di drenaggio, il cosiddetto “setone”. Il filo, dunque, entra dalla tumefazione, si infila nel canale della fistola ed esce nuovamente dall’ano, creando un anello. Il setone rimane posizionato per circa 5 mesi e permette di mantenere aperta la fistola e di raffreddarla.

Secondo tempo

Il cosiddetto “Secondo tempo” è un intervento chirurgico che permette di eliminare il setone e proseguire con le medicazioni.

Questo intervento si può richiedere o all’ospedale dove è stato posizionato il setone oppure al proprio chirurgo di fiducia: io svolgo questo intervento nel poliambulatorio Valsalva di Imola, in regime di day hospital.

Con questo intervento si taglia la fistola, che rimane aperta “a libro”, per poter rimuovere il setone. 

In seguito la fistola si richiude autonomamente, per “seconda intenzione”, grazie alle medicazioni. 

In generale la problematica si risolve in un tempo massimo di un anno, dalla diagnosi alla completa guarigione.

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Come comportarsi nel periodo post operatorio

Nel periodo che segue l’intervento a un ascesso perianale si deve procedere con la medicazione apposita e con una cura di antibiotici per circa 6 giorni. È inoltre possibile assumere Tachipirina per calmare il dolore.

Dopo circa 4 o 5 mesi dal primo intervento, si procede con il Secondo tempo, per rimuovere il setone. Prima di questo secondo intervento io richiedo sempre di procedere con una risonanza magnetica per verificare la lunghezza della fistola e controllare eventuali rami collaterali.

In seguito al Secondo tempo prescrivo degli analgesici, per lenire il dolore.

Dopo un paio di mesi da questa seconda operazione è prevista una visita di controllo per verificare la guarigione completa.

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