Ernia inguinale, perché si forma e come curarla

19 Set 2023

In questo articolo illustro le principali rilevanze dell’ernia inguinale, rispondendo ad alcuni dubbi e domande che talvolta i miei pazienti mi rivolgono durante le visite.

Di seguito potrete leggere:

  • come si forma e cosa sono le ernie addominali
  • le differenze fra le varie ernie addominali
  • i sintomi dell’ernia inguinale
  • la diagnosi di ernia addominale e l’operazione chirurgica per curarla
  • ernia inguinale a destra e a sinistra
  • l’eventuale concomitanza dell’ernia inguinale con il dolore ai testicoli

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Che cos’è e come si forma un’ernia inguinale

L’ernia inguinale, similmente a quella addominale e quella ombelicale, è la fuoriuscita di un viscere dalla cavità addominale.

Nella parete muscolare della regione inguinale c’è un foro dal quale escono vasi sanguigni che terminano nei testicoli. Col tempo questo foro si allarga e permette l’estromissione dell’ernia, cioè del sacco peritoneale in cui è presente del grasso e anche una parte dell’intestino. 

Attenzione: uno sforzo fisico “a strappo” o particolarmente prolungato può comportare la contrazione della parete muscolare e favorire l’ernia, ma non è la causa principale della stessa.

 

L’ernia inguinale, femorale e ombelicale si formano laddove il muscolo ha debolezze

L’ernia inguinale è una patologia che colpisce tipicamente pazienti di sesso maschile, a causa della conformazione anatomica. Le pazienti di sesso femminile possono più facilmente presentare un’ernia femorale o crurale, anche se con un’incidenza di gran lunga inferiore all’ernia inguinale nell’uomo.

L’ernia ombelicale, invece, si forma poiché la cicatrice dell’ombelico non si è chiusa perfettamente. L’aumento di tale ernia ombelicale nell’adulto può essere causata da un eccesso di pressione all’interno dell’addome, provocata, a esempio, da obesità, lavori pesanti, gravidanze multiple, asciti (liquidi presenti nella cavità).

 

Quali sono i sintomi dell’ernia inguinale

Il paziente che soffre di ernia inguinale presenta anzitutto la caratteristica tumefazione: un gonfiore, all’altezza dell’inguine, che tende a scomparire se ci si sdraia e si esercita una leggera pressione. Questo movimento può infatti favorire il rientro dell’ernia nella sua sede naturale. 

Tale beneficio però è limitato nel tempo, perché ormai la fessura nella parete addominale si è formata e quindi a ogni fuoriuscita dell’ernia il foro tende ad allargarsi. Dunque quando ci si rialza, o si fa un colpo di tosse o anche un piccolo sforzo, l’ernia tende a uscire nuovamente. 

 

Alla comparsa dei sintomi occorre fare una visita chirurgica

Ai miei pazienti consiglio sempre di procedere a una visita chirurgica in caso di dubbio o di presenza dei sintomi principali (tumefazione e dolore).

 

Come si svolge la visita per valutare l’ernia inguinale

Con la visita valuto i sintomi in modo manuale, dopo aver eseguito il consueto colloquio anamnestico. 

Il paziente viene poi valutato sia in piedi e poi da sdraiato, comprimendo la parte dolente per verificare la presenza dell’ernia. Qualora sorgano dubbi, perché l’ernia non è di grandi dimensioni e la tumefazione non è rilevabile, si procede con una ecografia o con una tac. 

Questo permette di rilevare in modo preciso il diametro dell’ernia e decidere così se procedere con un’operazione di riduzione della stessa oppure di attendere.

La visita chirurgica è essenziale per valutare la presenza di un’ernia poiché il fastidio o il dolore nella zona inguinale possono essere legati a uno strappo o a un’artrite dorsale, nonché a un’ernia al disco nella zona femorale o sciatica.

Se è presente un’ernia inguinale il medico, con le mani, la sente e può valutare come proseguire con le cure.

 

La diagnosi di ernia inguinale e l’operazione chirurgica

Al termine della visita chirurgica (sintomatica e manuale), e valutati anche gli esiti dell’ecografia o della tac per verificare la dimensione dell’ernia, si decide per l’operazione. 

Una decisione, quella di non operare, che si può prendere nel caso di ernie che presentano sintomi minimi. 

Solitamente io consiglio di scegliere l’operazione.

Il paziente può poi decidere se procedere mediante l’Ausl, mettendosi in lista d’attesa perché è un intervento molto richiesto. 

Le operazioni in libera professione o fatte attraverso le assicurazioni non hanno invece una lista d’attesa. In questo caso il medico concorda la data con il paziente.

 

Ernia inguinale a destra e a sinistra

Non ci sono differenze fra l’ernia inguinale a destra e quella a sinistra. Sono patologie che vengono diagnosticate e operate nello stesso modo. E nello stesso modo vanno tenute sotto controllo.

La struttura fisica, infatti, è la medesima sia a sinistra sia a destra e la fuoriuscita dell’ernia è dunque casuale: statisticamente non ci sono differenze sensibili.

In ambulatorio, durante la visita, io controllo entrambe le parti, perché è possibile che si formino ernie contemporaneamente (ernie bilaterali). 

La diagnosi e l’operazione sono contemporanee. Intervenendo su entrambe le ernie la degenza si allunga di un giorno.

L’ernia, o le ernie, si operano in regime di Day hospital, o 24 ore, con ricovero, sala operatoria e anestesisti presenti. In caso di ernia bilaterale prima si opera una parte e poi si passa all’altra. 

 

L’ernia e il dolore al testicolo

Come anticipato nel paragrafo dei sintomi, con l’ernia inguinale il paziente può avvertire un lieve dolore al testicolo, un senso di fastidio e di pesantezza. Tale associazione è possibile ma molto rara.

Se c’è un dolore al testicolo io consiglio ai miei pazienti di fare una visita urologica, mediante ecografia, che valuti se è in atto qualcosa di specifico. 

Occorre non considerare come certo il binomio ernia/dolore testicolare, perché è un’evenienza rara.

In modo molto pragmatico, se un paziente cura l’ernia e il dolore al testicolo scompare, allora significa che era l’ernia che premeva i nervi che scorrono nel foro assieme ai vasi sanguigni. Se curata l’ernia il dolore permane, occorre fare al più presto una visita dall’urologo.

Chiaramente, ma è bene precisarlo, la visita urologica non è in discussione se l’ernia non è omolaterale al dolore testicolare: se un paziente ha la tumefazione a destra e gli duole il testicolo sinistro, i due sintomi non sono collegati e occorre rivolgersi a un urologo.

 

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