Calcoli alla cistifellea, sintomi e intervento

23 Gen 2024

Che cos’è la cistifellea, dove si trova e qual è la sua funzione

La cistifellea, o colecisti, è un organo che fa parte del complesso delle vie biliari, cioè le strutture che portano la bile dal fegato, dove viene prodotta 24 ore su 24, al duodeno in cui, mischiata agli alimenti, contribuisce alla digestione.

La via biliare è un piccolo canale, chiamato coledoco, che unisce dunque il fegato con il duodeno e che, lungo il proprio sviluppo, presenta un “sacchetto”, la cistifellea appunto, di circa 8-10 centimetri di lunghezza per 2 centimetri di diametro, che raccoglie la bile fra un pasto e l’altro. 

La bile, dunque, viene prodotta dal fegato che la invia all’interno del coledoco. Durante i pasti la bile viene scaricata completamente nel duodeno attraverso una valvola che si apre e si chiude grazie a un meccanismo di feedback che reagisce all’arrivo del cibo nello stomaco. La valvola, al termine del pasto, si richiude. 

La bile, nelle fasi in cui la persona non mangia, viene raccolta nella cistifellea, che funge pertanto da serbatoio.

 

Come si formano i calcoli biliari nella cistifellea

La cistifellea può ammalarsi e non scaricare completamente, o in modo corretto, la bile nel momento in cui deve svuotarsi. Per questo motivo, legato a un’alterazione degli acidi biliari che contiene, si possono formare dei calcoli.

I calcoli sono dunque il risultato di un malfunzionamento della cistifellea che non permette all’organo di scaricare bene la bile.

Questi calcoli possono essere innocui e fermarsi nella cistifellea anche per tutta la vita del paziente senza provocare alcun danno. 

In alcuni casi, che vedremo in seguito, possono però diventare la ragione di complicanze anche molto serie.

 

Quali sono i sintomi di calcoli alla cistifellea

I calcoli alla cistifellea possono non provocare sintomi oppure si possono associare a sintomi come:

  • nausea
  • pesantezza dopo i pasti
  • colica con forte dolore
  • vomito
  • febbre

È bene sottolineare che i calcoli biliari possono essere scoperti o a causa dei primi sintomi oppure grazie a un’ecografia occasionale che ne mostra la presenza. In questo caso è possibile che il calcolo sia quiescente da anni nella cistifellea e che continui a non essere un pericolo per il paziente perché non “trova la strada” per migrare nel coledoco. 

Un solo calcolo, grande solitamente più di mezzo centimetro, non può spostarsi attraverso il dotto cistico verso il coledoco (che è di circa 2 millimetri) e rimane nella cistifellea a galleggiare nella bile senza creare complicanze.

 

Quali sono le complicanze provocate dai calcoli alla cistifellea

La colica biliare

La colica biliare è la complicanza più semplice.

In questo caso i calcoli vengono estromessi insieme alla bile provocando delle parziali ostruzioni del dotto che dalla cistifellea porta la bile al coledoco, o del coledoco stesso.

La colica biliare, se modesta, si può curare con un antinfiammatorio (Voltaren). In seguito è però necessario indagare con un’ecografia e farsi valutare prenotando una visita chirurgica. 

I sintomi della colica biliare

La colica biliare si manifesta con un dolore molto forte che si irradia fino alla schiena e alla scapola destra, nausea e vomito.

La colecistite acuta

La seconda complicanza provocata dai calcoli biliari è la colecistite acuta. 

I calcoli provocano una stasi della bile, i batteri si moltiplicano e subentra l’infiammazione della cistifellea. 

I sintomi sono i medesimi della colica biliare a cui si associa, spesso, la febbre.

Come si curano la colica biliare e la colecistite acuta

Colica biliare e colecistite acuta vanno trattate in ospedale. Alla comparsa dei sintomi è quindi necessario, per sicurezza, rivolgersi al Pronto soccorso per la diagnosi e per l’eventuale ricovero.

La pancreatite

Una terza e ben più grave complicanza prevede il passaggio del calcolo per la via biliare principale. Può così chiudersi il dotto che proviene dal pancreas causando una pancreatite. Questa è una complicanza rara, che deve essere trattata in regime di ricovero

In rari casi (circa l’1%) l’infiammazione acuta può degenerare in pancreatite acuta necrotica emorragica (la cosiddetta PANE) che, attraverso l’attivazione degli enzimi, può dare inizio a una fase digestiva dello stesso pancreas, con relativa distruzione della ghiandola. In questo caso l’incidenza di morte è molto alta (circa l’80% dei casi)

 

L’intervento per curare i calcoli alla cistifellea

Una volta diagnosticata la colica biliare o la colecistite acuta, si deve procedere all’intervento per rimuovere la cistifellea. 

Dopo la diagnosi è necessario procedere quindi con la visita chirurgica per mettersi in lista e operarsi. Tale visita si può fare in ospedale oppure con me, nei poliambulatori in cui visito. In seguito metto in lista il paziente per l’operazione o a Ravenna (Domus Nova) o a Faenza (San Damiano).

L’operazione richiede un ricovero ordinario con una notte in ospedale.

L’intervento di asportazione della cistifellea si svolge in sala operatoria, anestesia generale e in laparoscopia (con i quattro fori).

 

Cosa fare dopo l’operazione alla cistifellea

L’intervento alla cistifellea provoca un po’ di dolore a causa dei fori in cui si è entrati con gli strumenti laparoscopici. 

Per il resto si deve mangiare in bianco per 5 giorni circa, si procede con una visita di controllo dopo una settimana dall’operazione e dopo un mese io faccio eseguire gli esami della funzionalità epatica a cui seguono un’ulteriore visita di controllo. 

Non sono previsti medicinali da assumere né prima né dopo l’intervento.

 

Perché è necessario eliminare la cistifellea con i calcoli

Tutte le volte che un calcolo biliare provoca infiammazione o dolore la cistifellea deve essere asportata.

Questo perché è proprio la cistifellea ad essere ammalata e a provocare la formazione del calcolo. 

Sciogliere il calcolo, o i calcoli, non servirebbe a nulla perché se ne formerebbero degli altri e i frammenti potrebbero essere potenzialmente più pericolosi perché, essendo più piccoli di dimensioni, potrebbero insinuarsi nel coledoco e da lì passare nel pancreas (situazione da evitare).

 

Il paziente può vivere tranquillamente senza la cistifellea?

Come anticipato la cistifellea è un serbatoio in cui si raccoglie la bile che dal fegato va al duodeno passando per il coledoco.

Nel momento in cui la cistifellea non è più presente è il coledoco stesso che si adatta alla presenza della bile in eccesso e si allarga, formando un nuovo serbatoio.

Il coledoco continuerà a funzionare da canale di collegamento, aprendo e chiudendo le valvole per il passaggio della bile durante i pasti o il digiuno.

 

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