Ragadi anali, un grande dolore provocato da una piccola ferita

1 Feb 2024

Le ragadi anali sono piccole ferite lineari che si sviluppano nella parte più esterna dell’ano.

Le ragadi si forma per un eccesso di contrattura del muscolo sfintere anale interno, cioè il muscolo liscio che controlla la continenza. Essendo un muscolo che il paziente non può rilassare autonomamente, perché appunto involontario e sensibile allo stato emotivo, se rimane contratto a lungo può favorire la formazione di una ragade. Tale situazione può essere rilevata durante una visita proctologica.

 

Come si formano le ragadi anali

È bene sottolineare come il muscolo di cui ci stiamo occupando non è quello che è controllato in modo volontario dal paziente, che si può contrarre e rilassare in modo consapevole. Il muscolo sfintere anale interno normalmente ha una sua funzione involontaria. Si contrae per mantenere l’ano continente e si rilassa, dilatandosi per un riflesso neurologico, durante la fase di evacuazione delle feci. 

Una volta formatasi, la ragade tende a riaprirsi a ogni evacuazione provocando dolore intenso e spesso sanguinamento. Solitamente il dolore si protrae per diverse ore.

 

Cosa fare in caso di formazione di una ragade anale

Nel caso si presentino i sintomi di ragadi anali (forte dolore e sanguinamento in fase di evacuazione) occorre fare una visita proctologica, che permetta di diagnosticare precisamente la ragade e la sua posizione.

Come terapia io consiglio l’uso di un dilatatore anale.

Il dilatatore anale è uno strumento che va introdotto nell’ano con una pomata, per circa cinque minuti alla sera, e che permette di fare stretching alla muscolatura contratta in modo eccessivo. Tale manovra va ripetuta per circa un mese e mezzo tutte le sere.Questo permette di far guarire in modo autonomo la ragade.

Una terapia alternativa prevede l’uso di miorilassanti, ma nella mia esperienza medica ho sempre trovato più efficace lo strumento del dilatatore anale.

Esistono casi molto rari (circa il 5% delle diagnosi di ragadi) in cui il rilassamento del muscolo non è sufficiente alla guarigione spontanea. In questo caso si procede all’intervento chirurgico, con il quale si elimina il tratto di mucosa anale con la ragade e si abbassa la mucosa del retto per coprire la ferita. In seguito all’intervento è necessario un giorno di ricovero.

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